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I DIRIGENTI RINGRAZIANO

Nella Nazione che meno spende, in Europa, per la formazione e per la cultura, la prima azione del nuovo Governo è andata nella direzione di tagliare la spesa per la scuola.  Incredibile ma vero.  Sono quasi cinquecento i milioni di euro di economie che deriveranno dai tagli di dirigenze e direzioni dei servizi generali amministrativi. Quanto previsto nella legge di bilancio è molto chiaro, l’indirizzo è quello di una riduzione drastica del numero di istituzioni scolastiche, con conseguente riduzione, fra l’altro,  dei posti disponibili per le nuove assunzioni di dirigenti scolastici. Questa rivoluzione si avvierà già dal prossimo anno, con un meccanismo implacabile i cui effetti non tarderanno a modificare in peggio lo stato già precario della nostra Scuola e della nostra professione. Dal 2024 il parametro di base per il dimensionamento scolastico sarà tra i 900 e i 1000 alunni, scuole sempre più grandi, sempre più ingestibili, dirigenti sempre più in affanno e sempre più carichi di responsabilità non adeguatamnente compensate. Nonostante le smentite generiche del Governo, assistiamo al silenzio degli organi di informazione e, soprattutto, dei sindacati generalisti, un silenzio per certi versi imbarazzante che accompagna questa progressività implacabile che presto farà valere i suoi effetti devastanti. Stupisce davvero il silenzio assordante su una questione che, al di là degli interessi della nostra categoria sulla salvaguardia dei livelli occupazionali attuali, non potrà che provocare danni irreversibili che si rifletteranno sul diritto allo studio e provocheranno l’aumento della   dispersione scolastica. Pensiamo poi all’aggravio di lavoro e all’aumento delle responsabilità e della complessità delle istituzioni scolastiche, specialmente quelle ricadenti in piccoli comuni, pensiamo ai disservizi per l’utenza,  per i docenti, per il personale ATA. Abbiamo già scuole con tanti plessi in comuni diversi, dopo sarà ancora peggio! Davvero non riusciamo a comprendere come ancora oggi si continui a colpire la scuola, asse portante di un Paese, con tagli indiscriminati, senza una visione globale. .

 

SOLO DIRIGENTI, 2 dicembre 2022