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MILLE FIRME CONTRO I FALSI LUOGHI COMUNI

Tre giorni fa l’iniziativa, promossa dall’Associazione Nazionale  SOLO DIRIGENTI ma condivisa anche da tanti dirigenti non appartenenti alla nota sigla: la firma di un documento di condanna contro un articolo di La Repubblica, in cui si magnificavano impropriamente i lauti guadagni dei dirigenti scolastici. In tre giorni oltre mille firme (esattamente 1064, ma destinate ad aumentare con il trascorrere delle ore). Una firma di indignazione per un articolo assolutamente non veritiero ma destinato ad incrementare falsi luoghi comuni e divisioni fra il personale scolastico. L’articolo è del 23 febbraio, di un certo Salvo Intravaia (Covid e scuola, i presidi italiani i più pagati ma i meno soddisfatti) e ha suscitato una vera e propria indignazione da parte di una categoria che non svolge vacanze da anni, che è subissata di responsabilità e guadagna molto meno dei pari grado di altre amministrazioni pubbliche. Da qua la lettera di protesta e le firme, organizzati da SOLO DIRIGENTI.

 

 

“In questi giorni, sui vari social, noi dirigenti scolastici ci siamo visti costretti, nostro malgrado e malgrado le mille situazioni incombenti che ci troviamo ad affrontare, a dibattere su un articolo  letto su La Repubblica. “Covid e scuola, i  presidi italiani i più pagati ma i meno soddisfatti”, a firma di un certo Salvo Intravaia. Ecco, non sappiamo dove abbia scovato i dati che sciorina in questa specie di articolo, ma sappiamo per certo che sono dati non veri, anzi inverosimili e siamo anche pronti a provarlo con cedolini dello stipendio alla mano. Questo signore forse non sa che  gli stipendi di un dirigente scolastico dovrebbero essere paragonati a quelli degli altri dirigenti della Pubblica amministrazione. Facendolo si sarebbe accorto che i nostri sono molto più bassi, pur avendo responsabilità infinitamente più grandi. Non si possono paragonare, con tutto il rispetto, le remunerazioni di chi dirige  scuole con 1500 alunni e duecentocinquanta fra docenti e personale ATA, con gli stipendi di  un insegnante o di un collaboratore scolastico, sono mansioni e responsabilità infinitamente diverse. E il signore di cui sopra, forse non conosce neanche la reale situazione della nostra professione, con compiti infiniti mai definiti bene, con le responsabilità sulla sicurezza derivanti dall’essere assimilati ai datori di lavoro, con  le reggenze spesso assegnate d’ufficio e magari retribuite dopo anni, in una organizzazione a legami deboli che ci costringe a quotidiani salti mortali. Il signore di cui sopra, che scrive su un giornale che da un po’ di tempo ha abbandonato quella obiettività che l’aveva caratterizzato nei primi anni di vita,  conosce poco della nostra professione, non sa che siamo impegnati h24, che non ci sono domeniche o disconnessioni che tengano, non esistono, specialmente adesso in epoca covid, neanche le vacanze estive, e il signore non ha la minima idea di cosa significhi dover sostituire ASL che non funzionano, amministrazioni comunali inefficienti, doversi interfacciare con genitori pieni di problemi  ed insegnanti stanchi. Una professione difficile, la nostra, che avrebbe bisogno della comprensione dell’opinione pubblica. Ed invece ci ritroviamo con articoli superficiali e disinformati come questo, che fomentano una lotta intestina fra categorie della scuola di cui nessuno sente il bisogno. I dirigenti scolastici spesso sono la foglia di fico di un sistema inefficiente e trattarli in questo modo non fa bene alla scuola italiana. Vergogna!”

 

Roma, 28 febbraio 2021

 

Firmato: 1064 dirigenti scolastici italiani