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L'INTERVENTO CHE NON CI AIUTA

COMUNICATO STAMPA

E’ con grande  incredulità che SOLO DIRIGENTI ieri si è trovata ad ascoltare le parole dell’onorevole Ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, pronunciate in diretta Facebook, per illustrare le principali linee d’azione del decreto Cura Italia il cui testo ufficiale, ad oltre 24 ore dall’annunciata approvazione in Consiglio dei Ministri, non è stato ancora firmato. Il commento alle misure varate per fronteggiare l’emergenza COVID-19 è stato ricco di ringraziamenti per studenti, famiglie, docenti, e  per il personale ATA, oltre che per l’operato degli USR e UTP. Con esibito pathos è stato rimarcato il ruolo di coloro che, in questa situazione di emergenza - avrebbero “dovuto fare” perché – paternalisticamente – “ve lo chiede il Ministro”. Con accorta e misurata perizia, parlando di tutti gli attori citati come se si parlasse a un’unica grande famiglia, l’onorevole Azzolina si è tenuta prudentemente alla larga dal ricordare il quadro giuridico nel quale ciascuno di loro, tra diritti e doveri, si muove in questo difficile momento. Viceversa, relativamente alla figura dei dirigenti scolastici, con piglio formale, il Ministro ha voluto platealmente ricordare (forse non ai dirigenti scolastici) i doveri, quelli derivanti dalla Costituzione e dalle leggi, connessi all’esercizio della delicata funzione. Il tono usato, pur edulcorato da una dichiarazione conclusiva di fiducia incondizionata, è parso a molti come un evidente richiamo all’ordine. Sicuramente una dissonanza rispetto alle parole ecumeniche poco prima pronunciate. SOLO DIRIGENTI, suo malgrado, non può non stigmatizzare, nel metodo e nel merito, i toni e le espressioni rivolti alla categoria dei dirigenti scolastici dal Ministro dell’Istruzione. Nel metodo, come evidente, la chiara percezione restituita a chi ascoltava era quella di parlare, in riferimento ai dirigenti scolastici, del punto debole del sistema nazionale di istruzione, in contrapposizione ad altre componenti dello stesso sistema, vive, attive e collaborative. Nel merito, scaricando per l’ennesima volta sui dirigenti scolastici le problematiche di tutta la scuola italiana, bypassando ogni considerazione sui reali poteri del dirigente scolastico in merito all’attivazione della didattica a distanza. Il quadro rappresentato a chi ascoltava, ha messo da una parte tutti quelli di buona volontà, dall’altra i settemila dirigenti scolastici, rappresentati come professionisti un po’ svogliati. SOLO DIRIGENTI vuole invece ribadire che un vuoto normativo, per meglio dire una voragine, separa i doveri del dirigente scolastico nell’attivare la didattica a distanza e la scelta – sotto il profilo giuridico solo volontaria – da parte dei docenti di praticarla. 

 

SOLO DIRIGENTI è rappresentativa di una categoria che ha la grande colpa di avere piena consapevolezza della solitudine del proprio ruolo, esercitato in carenza degli strumenti, non solo normativi, necessari al raggiungimento dei risultati. La democrazia funziona solo praticando un linguaggio di verità. SOLO DIRIGENTI, con coraggio, non mancherà mai di ricordarlo.

 

SOLO DIRIGENTI – Il Presidente, Alessandro Turchi