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I FATTI AL DI LA' DELLE CHIACCHIERE

 

Il tema della sicurezza è stato dal primo giorno di vita della nostra associazione, il tema numero uno, assieme a quello della perequazione. Abbiamo seguito con grande apprensione i processi di Franca Principe, la vicenda di Livio Bearzi e le tante vicissitudini piccole e grandi che hanno visto coinvolti i nostri colleghi dirigenti scolastici. Abbiamo sempre criticato il Decreto Legislativo 81 del 2008 che di fatto ci condanna in compiti e responsabilità che non possono essere nostri. Abbiamo sofferto di quanto accaduto drammaticamente a  Franca Principe, perché vicini umanamente e professionalmente alla collega, ma anche perché nella sua condizione ci potevamo trovare tutti. Diciamoci la verità, quanti sono i colleghi che riescono a dormire sonni tranquilli, specialmente al pensiero delle certificazioni che gli Enti Locali non forniscono mai, al pensiero degli edifici fatiscenti, delle manutenzioni non eseguite, del particolare dimenticato? Questi i motivi per cui tutti, ma proprio tutti, come “un sol uomo”, alla notizia della sospensione dal servizio della collega Franca Principe, seguita alla condanna in Cassazione, hanno pensato subito ad una manifestazione a Roma, poi decisa per il 30 ottobre. Un segnale, con i dirigenti che decidono di alzare una volta tanto la testa, per comunicare a quella politica che ci dimentica sempre, lo stato di frustrazione di professionisti in prima linea e senza difese, specialmente davanti al problema sicurezza. Un sistema consapevole dello stato delle nostre strutture, consapevole delle gravi responsabilità della politica e delle istituzioni tutte, ma consapevole anche della necessità di un capro espiatorio, di un terminale, vittima sacrificale. Cioè il dirigente scolastico. Di fronte al movimento spontaneo, nato sui social, che ha organizzato l’incontro di Roma, di fronte alla voglia di esserci E di ricordare al sistema politico che c’è la necessità di modificare la legge assurda che ci considera impropriamente datori di lavoro, di fronte alla ovvia necessità di esserci tutti, una volta tanto, assistiamo ancora una volta al defilarsi di coloro i quali dovrebbero stare dalla nostra parte. Chi tace, chi si gira dall’altra parte, chi palesemente ci spiega con minuziosi ed ipocriti comunicati che le lotte si fanno in altri modi, che le interlocuzioni nelle stanze del potere le fanno senza clamore (ci verrebbe da dire anche senza risultati). Quel che è certo è che a Roma questa gente non ci sarà. In certe occasioni le chiacchiere stanno a zero, contano solo i fatti e venire a Roma il 30 è sicuramente un fatto, anzi IL FATTO.  SOLO DIRIGENTI ci sarà. In silenzio, perché non ci vogliamo  appropriare di una iniziativa libera, nata spontaneamente. Ma ci saremo, con tutti i vertici nazionali e con tanti iscritti semplici, senza slogan e senza bandiere, ma ci saremo. 

 

Il Presidente Nazionale 

Alessandro Turchi