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CONTRO LA SCUOLA A PEZZETTINI

 

Mentre i dirigenti scolastici italiani ancora aspettano il seguito del precontratto firmato oramai quasi sette mesi fa. Mentre le tanto agognate vacanze non arrivano mai, se è vero che trasferimenti, assegnazioni, utilizzazioni, formazioni delle classi e tutto quello che c’è di progettabile, avvengono fra luglio ed agosto. Mentre sui social si continuano estenuanti dibattiti sul depauperamento della scuola pubblica, sulla sicurezza, che continua ad avere i dirigenti come unici responsabili, senza potere di spesa per la manutenzione. Mentre, insomma, la scuola continua a scivolare verso uno stato di irreversibile declino, fra concorsi annullati, elefantiache organizzazioni di reclutamento che si afflosciano al primo ricorso, mentre tutto ciò avviene, il Ministro Bussetti continua con esternazioni a dir poco destabilizzanti, almeno per quanti credono nella scuola pubblica come collante, anzi come propellente,  dello Stato Nazionale. Secondo il Ministro, che si è fatto intervistare sul Corriere Veneto,  la “regionalizzazione della scuola si farà”, ed i concorsi regionali pure, come avviene nelle regioni a statuto speciale (Trentino e Valle d’Aosta). Una notizia niente affatto tranquillizzante, visto che la scuola ha sempre rappresentato il tratto unificante di uno Stato Nazionale ancor oggi poco unitario. Aprire a concorsi regionali, assunzioni regionali, graduatorie regionali, stipendi regionali, vuol dire, tout court, abolire la scuola pubblica nazionale e spalancare le porte ad un sistema in cui le differenze fra territori si accentueranno a dismisura. SOLO DIRIGENTI difende  la scuola pubblica, che deve avere le stesse caratteristiche, gli stessi parametri, gli stessi standard, da Milano a Messina, da Oristano a Barletta. SOLO DIRIGENTI si opporrà  alla regionalizzazione della scuola italiana, senza se e senza ma.

 

Alessandro Turchi – Presidente SOLO DIRIGENTI